Blocco di vendita e affitto per immobili con classe energetica bassa

Blocco di vendita e affitto per immobili con classe energetica bassa

Si è di recente conclusa la COP26, la conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici del 2021. Gli obiettivi principali erano:

  • Impegnarsi a raggiungere obiettivi più ambiziosi di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra entro il 2030
  • Discutere di misure intese ad adattarsi alle conseguenze inevitabili dei cambiamenti climatici
  • Aumentare i finanziamenti a favore dell’azione per il clima, in particolare per i paesi in via di sviluppo

Per raggiungere il primo obiettivo, la Commissione Europea il 14 dicembre ha presentato una proposta di revisione degli standard energetici degli edifici pubblici e privati.

In particolare, i principali topic su cui agisce sono:

  • Miglioramento della classe energetica
  • Uniformità a livello europeo
  • Blocco di vendita e affitto di case che non rispettano gli standard

Miglioramento classe energetica

La classe energetica è un valore che va da A4 (classe energetica migliore) a G (classe energetica peggiore), questo valore indica il fabbisogno di energia di un immobile. Se un immobile sarà vicino alla classe G, consumerà più energia per essere riscaldato e raffreddato e per il funzionamento degli elettrodomestici.

La classe energetica viene determinata sulla base di diverse caratteristiche dell’immobile: la dimensione, la geometria e l’esposizione, la tipologia degli impianti, la qualità dei materiali utilizzati per gli infissi, la presenza di fonti di energia rinnovabile, il consumo annuo di gas metano e le condizioni climatiche in cui si trova. La certificazione ha durata decennale.

Uniformità a livello Europeo

In linea con la tendenza ad uniformare le procedure dei vari stati europei, la certificazione dell’efficienza energetica dovrà subire un processo di standardizzazione per rendere confrontabili immobili di stati diversi. Entro la fine del 2025 dovrà essere adottato un modello unico. È stato proposto un modello che prevede un numero minimo di indicatori comuni sull’energia e sulle emissioni di gas serra, unito ad una serie di indicatori volontari (punti di ricarica, qualità dell’aria interna e potenziale di riscaldamento globale dato delle emissioni di CO2 nel ciclo di vita dell’edificio).

Blocco di vendita e affitto di case che non rispettano gli standard

Una delle misure proposte è proprio il blocco della vendita o dell’affitto di case con classe energetica eccessivamente bassa.

Saranno impattati sia stabili di nuova costruzione, sia quelli da ristrutturare, sia immobili già esistenti soggetti a vendita o rinnovo del contratto d’affitto.
In particolare:

– gli edifici pubblici dal 2027 dovranno appartenere almeno alla classe F, per poi salire alla E entro il 2030.
– gli immobili residenziali, dovranno appartenere almeno alla classe F dal 1° gennaio 2030 e salire almeno alla classe E dal 2033.

Sono previste deroghe nel caso di edifici storici o luoghi di culto con una superficie inferiore al 50 mq.

Questa normativa comporterà grandi interventi sia per i privati che per gli stati membri e, anche se sono previsti fondi per queste attività, si teme che il ricorso alle casse di stato sarà importante. Infatti, si stima che il 15% degli edifici nel territorio dell’Unione dovrà essere ristrutturato entro il 2030.

 

                                                                                                                                              Fonte: Wikicasa

 

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